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La nullità dei contratti di affitto. Gli stratagemmi
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Inchiesta per Il Sole 24 ore
Quando una locazione è nulla (e quindi è come se non fosse mai esistita)? La domanda è sempre di attualità, ma acquista un interesse in più alla luce del progetto di legge finanziaria, che vorrebbe rendere nulle non solo i contratti di locazione non scritti, ma anche quelli non registrati.
Per il momento, la legge n. 431 del 1998 di riforma delle locazioni si limita a stabilire che “per la stipula di validi contratti di locazione è richiesta la forma scritta “ (art. 1, comma 4). Pertanto, se il contratto è verbale, e non è riportato sulla carta, la locazione dovrebbe essere invalida e quindi l’inquilino potrebbe trasformarsi in “occupante abusivo”. Tuttavia, in un altro comma (il 5 dell’articolo 13), stabilisce che nei casi in cui il proprietario “abbia preteso” che si facesse un affitto in nero, senza contratto scritto, il giudice può ricondurlo a regolare, determinando il canone in misura pari a quello previsto per i contratti convenzionati dagli accordi locali (quindi, in misura inferiore a quello di mercato).
Sull’interpretazione di questo comma la giurisprudenza si è già divisa. C’è chi, individuando nell’inquilino il "contraente debole" del rapporto, in mancanza di contratto scritto ha presunto che fosse comunque il locatore a
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